CHI SIAMO

L'istituzione della Banda Militare della Repubblica di San Marino risale ufficialmente al Decreto del 12 GIUGNO 1843, che la associava al Corpo della Milizia Uniformata,con la denominazione"Concerto Militare",

successivamente desueta e sostituita dalla definizione attuale, e nominava suo primo Maestro Direttore Luigi Para (1843-1871), musicista sammarinese allievo di Gioacchino Rossini.Ulisse Balsimelli (1872-1879),poi Carlo Scorrano (1879-1914),sotto la guida del quale la banda ebbe l'onore di eseguire l'intera "Cavalleria Rusticana" alla presenza di Pietro Mascagni (dal quale si conserva ancora l'autografo manoscritto sulla partitura).Dopo Cesare Piron (1915-1927) e Celio Gozi (1928-1944),fu inevitabile un periodo difficile,causato dal coinvolgimento diretto,seppure nei limiti della pacifica neutralita',nei tragici eventi bellici del'44-'45.

A risollevare le sorti dell'istituzione fu un eccellente musicista di Poggio Mirteto (Rieti),Lucio Jucci,gia 1°clarinetto al teatro dell'Opera di Roma e valente insegnante al conservatorio "G.Rossini" di Pesaro.Al M°Jucci succedette nel 1959 Walter Joni,il qual diresse il complesso durante il trentennio successivo,affrontando con successo le prime tournèe in Europa (Francia,Ex-jugoslavia,Gremania).

Dal 1990 titolare della direzione e il Tenente M° Stefano Gatta.

Il M° Gatta ha rinnovato i metodi di preparazione e il repertorio, inserendo brani originali per banda della letteratura musicale contemporanea e nuove trascrizioni di brani classici.

L'organico e composto da circa 60 elementi tutti volontari non professionisti con qualche elemento diplomato.in questo e uno dei pochi esempi al mondo.

La Banda Militare ha funzioni al interno del territorio sammmarinese come banda al servizio dello stato per feste nazionali e concerti prevalentemente estivi per il turismo.
La Banda Militare ha partecipato negli ultimi anni a diversi Festival Internazionali di Musica Militare in Italia, Francia, Repubblica Ceca, ha effettuato trasferte concertistiche in molte città, invitata come ospite a Rassegne, Concorsi, e trasmissioni televisive di Rai, Mediaset, ZDF. 
Ovunque ha riscosso lusinghieri consensi, particolarmente graditi per un complesso che, pur rappresentando il proprio Paese come Istituzione militare in tutte le Cerimonie Ufficiali al pari delle altre bande militari.

LE NOSTRE DIVISE

CERIMONIE

5 FEBBRAIO

LIBERAZIONE DALL'OCCUPAZIONE ALBERONIANA FESTA DI SANT'AGATA

A San Marino la Festa di Sant’Agata risale al 5 febbraio 1740. Si celebra la liberazione dall’occupazione del Cardinale Giulio Alberoni. Occupazione, che non fu certo un colpo di testa o un puntiglio del cardinale, uno dei personaggi più importanti e abili sullo scenario politico europeo. L’episodio si inserisce nel contrasto tra papa e imperatore per il predominio in questa parte d’Italia. Gli Asburgo di Vienna, titolari della corona imperiale, cercavano nella prima metà del Settecento di espandersi in Italia. Nel 1737 avevano preso la Toscana affidandone il governo alla famiglia collaterale, i Lorena. Nel 1738, tracimando dall’Appennino, avevano occupato il feudo di Carpegna. A Roma si temette che avessero intenzione di proseguire verso l’Adriatico: prima tappa San Marino, un luogo sul quale la sovranità non si sapeva bene a chi appartenesse. Per anticipare gli Asburgo, a Roma si decise di spedire da Ravenna sul Titano l'Alberoni col mandato di prenderne possesso senza dare troppo nell’occhio. Il cardinale progettò di far leva sulla divisione interna dei sammarinesi. Ma i sammarinesi reagirono e grazie ad alcuni concittadini in servizio nella curia romana, riuscirono a diffondere la loro protesta presso le corti italiane ed europee. Il clamore fu enorme ed è per questo che il papa, sconfessando l’Alberoni, decise di restituire loro la libertà. Il che avvenne a firma del delegato apostolico Monsignore Enrico Enriquez appunto il 5 febbraio 1740, giorno di Sant’Agata da allora compatrona della Repubblica.

fonte:www.libertas.sm

25 MARZO

ANNIVERSARIO DELL'ARENGO-FESTA DELLE MILIZIE

Arengo: l'antica assemblea dei capi famiglia, cui, nel passato, spettava la decisione politica, vero istituto di democrazia diretta. Abbandonato nei secoli, tornò a riunirsi il 25 marzo 1906, segnando la fine del periodo oligarchico e la nascita di un Parlamento eletto dai cittadini. Tornò così a rappresentare un momento importante della vita comunitaria: due volte all'anno, in aprile e ottobre, in corrispondenza dell'elezione dei nuovi Capi di Stato: ogni capofamiglia poteva inoltrare petizioni e domande al Consiglio Grande e Generale, purché fossero d’interesse pubblico, tramite i nuovi Reggenti. Con funzioni similari resiste oggi l'istituto delle Istanze, strumento di democrazia diretta, quando sono i cittadini a consegnare nelle mani delle istituzioni proposte e richieste. 25 marzo anche Festa di tutti i Corpi Militari, Festa delle Milizie. Un cerimoniale suggestivo vedrà i corpi in rassegna davanti all'Ara dei Volontari, con la deposizione della corona per i caduti, poi la commemorazione religiosa, nella Messa in Pieve. Momento centrale in Piazza della Libertà, davanti ai Capitani Reggenti, con il giuramento delle nuove reclute e la cerimonia di consegna delle Medaglie.

fonte:www.smtvsanmarino.sm

1 APRILE-1 OTTOBRE

CERIMONIA D'INSEDIAMENTO DEI CAPITANI REGGENTI

San Marino celebra l'ingresso dei due Capi di Stato che reggeranno la Repubblica per i sei mesi successivi. Una cerimonia di grande suggestione, regolata da un rigido protocollo, che si snoda per il centro storico con i protagonisti in costumi d'epoca.

Gli ospiti ed i turisti in visita alla Repubblica di San Marino non devono perdere una delle occasioni più belle per vedere, di persona, il 1° ottobre ed il 1° aprile di ogni anno, la Cerimonia d'Ingresso degli Eccellentissimi Capitani Reggenti, i Capi dello Stato, che esercitano un Mandato semestrale.
Per essere nominati Capitani Reggenti occorre essere cittadini sammarinesi e aver compiuto 25 anni. Essi non possono essere rieletti se non dopo tre anni dallo scadere del loro incarico.

 

 

La Cerimonia é veramente suggestiva e motivo di richiamo sia per la cittadinanza, che é felice di rendere omaggio alla Suprema Magistratura, sia per i turisti, che sentono molto il fascino di questa antica tradizione, le cui origini risalgono al Medioevo. Il cerimoniale dello Stato prescrive che dalle ore 9,45 del 1° aprile (o del 1° ottobre) sulla Piazza della Libertà , la Guardia d'Onore del Consiglio Grande e Generale, la Milizia e la Banda Militare svolgano l'alza bandiera.

Tra le ore 10 e le ore 13, seguendo un antico cerimoniale, i Capitani Reggenti, le Autorità , il Corpo Diplomatico e Consolare, scortati dai Corpi Militari, sfilano per le suggestive vie del Centro Storico e, dopo la cerimonia che si svolge a Palazzo Valloni e nella Basilica del Santo, si ritrovano nel Palazzo Pubblico, ove, in maniera solenne, ha luogo lo scambio dei poteri tra i Capitani Reggenti, che hanno portato a termine la loro missione, ed i nuovi Capitani Reggenti, che si accingono a guidare la Repubblica per sei mesi.

Un momento molto importante di questa Cerimonia é costituito dall'Oratore Ufficiale, una personalità illustre, chiamata a pronunciare un discorso di rito sulle principali problematiche o argomenti di rilevanza internazionale. L'Istituzione della Reggenza é la massima espressione dello Stato e della democrazia, come attesta una storia secolare.

 

 

1° GIOVEDI' DOPO LA DOMENICA DI PENTECOSTE

CERIMONIA DEL CORPUS DOMINI

Si festeggia sempre il primo giovedì dopo la domenica di Pentecoste.

A luogo un appuntamento di notevole spessore religioso per la Repubblica di San Marino, la processione del Corpus Domini. Evento che vanta una tradizione antichissima,  i svolge con un’imponente processione dell’Eucaristia per le vie del centro storico di San Marino, dopo la solenne messa celebrata dal Vescovo. La processione, oltre a rivestire un grande valore religioso, sarà anche un momento di interesse culturale, storico e turistico per tutti gli spettatori

solennità cattolica del Corpus Domini (Corpo del Signore) chiude il ciclo delle feste del dopo Pasqua e vuole celebrare il mistero dell'Eucaristia.
La sua istituzione si deve ad una suora che nel 1246 per prima volle celebrare il mistero dell'Eucaristia in una festa slegata dal clima di mestizia e lutto della Settimana Santa. Il suo vescovo approvò l'idea e la celebrazione dell'Eucaristia divenne una festa per tutto il compartimento di Liegi, dove il convento della suora si trovava. Qualche anno dopo, nel 1263, un sacerdote mise in discussione il valore della celebrazione dell'Eucaristia, ma durante la funzione che stava officiando l'Ostia benedetta sanguinò e gocce di sangue caddero sul bianco corporale di lino. Venuto a conoscenza dell'accaduto Papa Urbano IV istituì ufficialmente la festa del Corpus Domini estendendola dalla circoscrizione di Liegi a tutta la cristianità. San Marino mantiene la data della sua celebrazione che fu fissata nel giovedì seguente la prima domenica dopo la Pentecoste
fonte:www.sanmarinoconvention.sm

31 LUGLIO

COMMEMORAZIONE DELLO SCAMPO DI GARIBALDI

Durante il Risorgimento San Marino costituì un rifugio sicuro per molti dei personaggi che parteciparono ai molti di quei anni, ai quali presero parte anche alcuni cittadini sammarinesi. Durante le vicende che hanno portato all'Unità d'Italia, San Marino assunse fortunosamente un ruolo fondamentale per Giuseppe Garibaldi che trovò rifugio sul Monte Titano quando, nel 1849, nel tentativo di raggiungere Venezia, si ritrovò circondato da quattro eserciti a Macerata Feltria. Garibaldi chiese di transitare attraverso San Marino al Consiglio Grande e Generale. In un primo tempo la richiesta venne respinta; successivamente venne reiterata, ma Garibaldi senza aspettare risposta oltrepassò i confini con i millecinquecento uomini rimasti e presentò personalmente domanda di asilo. Uno dei Capitani Reggenti, Domenico Maria Belzoppi I - che era liberale e carbonaro e fu incarcerato in seguito ai moti di Rimini del 1845 - glielo concesse in cambio della garanzia dell'indipendenza e della difesa del piccolo Stato da scontri armati.

In seguito San Marino continuò a supportare i rifugiati e ad appoggiare le rivolte, pur in un clima di sospetto da parte dello Stato Pontificio e dell'Austria. I due Paesi progettarono un'occupazione armata per mettere in discussione la libertà della Repubblica. Grazie all'intervento della Francia di Napoleone III questo tentativo non ebbe esito.

Con l'Unità d'Italia vennero meno i pericoli di invasione da parte di Stati stranieri. Un "Trattato d'amicizia" firmato il 22 marzo 1862 e revisionato nel 1939 e nel 1971 garantisce l'indipendenza della Repubblica, il buon vicinato e favorisce le relazioni commerciali. Le revisioni hanno provveduto a stabilire un'unione doganale e un contributo annuale garantito dall'Italia.

 

3 SETTEMBRE

FONDAZIONE DELLA REPUBBLICA E DEL FESTA SANTO PATRONO

San Marino è il santo che secondo la tradizione fondò quella che sarebbe diventata la Repubblica di San Marino.

Marino era originario dell'isola di Arbe. Venne in Italia dalla Dalmazia nel 257 con San Leo per lavorare come scalpellino al restauro delle mura di Rimini, lavoro per il quale si recava sul Monte Titano per estrarre e lavorare la roccia. Per sfuggire alla Grande Persecuzione di Diocleziano contro i Cristiani (che, in realtà avvenne tra il 303 ed il 311) la tradizione vuole che Marino costituì una comunità di cristiani.

Successivamente San Leo si separò da Marino e si rifugiò sul Monte Feltro (o Monte Feliciano) dove edificò l'insediamento che poi prenderà il nome di San Leo. San Marino, invece, andò a Rimini dove professava la fede cristiana. Per fuggire da una donna giunta dalla Dalmazia che dichiarava essere sua moglie, abbandonò Rimini per rifugiarsi nella grotta della Baldasserona. Dopo aver passato un anno in questo rifugio, fu scoperto e Marino tornò sul Monte Titano costruendo una chiesa dedicata a San Pietro oltre alla sua cella.

La presenza di San Marino sul Titano,però, venne contestata da Verissimo, figlio della proprietaria del terreno occupato dal santo, donna Felicissima. Sempre secondo la tradizione, dopo le preghiere di Marino per difendersi dall'uomo, Verissimo rimase paralizzato. Donna Felicissima allora si convertì e chiese perdono a Marino, oltre a donare al santo il terreno occupato dalla comunità, conversione che permise la guarigione di Verissimo.

San Leo e San Marino ricevettero riconoscimenti per le proprie opere da Gaudenzio, vescovo di Rimini, che consacrò San Leo sacerdote e San Marino. Tornato sul Monte Titano, sempre secondo la tradizione, Marino morì nel 301 il 3 settembre, festa nazionale della repubblica. Prima di morire, Marino chiamò gli abitanti della comunità pronunciando la frase "Relinquo vos liberos ab utroque homine", "Vi lascio liberi da entrambi gli uomini" che indicava l'indipendenza ottenuta e difesa sia dall'imperatore che dal papa.

fonte:www.sanmarino-tour.com